uno dei migliori capi che abbia avuto, nella fase della mia carriere in cui ero appena passato da professional a manager, mi ripeteva spesso questa frase:
“Il meglio è nemico del bene”
All’epoca ero il responsabile del marketing, e me lo diceva quando mi confrontavo con lui sull’opportunità di approfondire una certa analisi, o di perfezionare una campagna promozionale, o anche di abbellire una presentazione in power point.
Il concetto non è quello di accontentarsi nel fare le cose, ma di capire quando il volere perfezionare quello che stiamo facendo sarebbe deleterio per il risultato che vogliamo ottenere, in termini di tempistiche e di efficacia.
Questa massima, pur essendo a mio avviso valida per qualsiasi attività lavorativa, è particolarmente preziosa quando sono coinvolti più soggetti e si devono prendere delle decisioni; caso tipico il Business Plan.
Il Business Plan è un documento fondamentale per molti progetti aziendali, e in particolare quando l’azienda pianifica di entrare in un nuovo mercato.
In questo caso si compone fondamentalmente di 4 sezioni:
1. il piano di marketing: cosa, a chi e come posso vendere in quel mercato?
2. Il piano delle operations: come devo strutturarmi per vendere in quel mercato?
3. Il piano organizzativo: di quante e quali persone ho bisogno?
4. Il piano finanziario: quali risorse finanziarie devo investire e quali sono i ritorni previsti?
Ognuna di queste sezioni è composta da varie analisi, che richiedono tempo, metodo e strumenti adeguati, e che per essere veramente utili ai fini decisionali devono fornire informazioni basate il più possibile su dati e non opinioni.
Ma ricordiamoci sempre: il meglio è nemico del bene!
Questo in pratica cosa vuol dire nella redazione di un Business Plan? Piuttosto che darne una definizione, che sarebbe difficile e forse un po’ contorta, voglio portare qualche esempio:
• per capire il mercato e i suoi trend mi servono veramente dieci pagine di analisi dell’evoluzione del mercato negli ultimi 20 anni per prodotto/segmento?
• è fondamentale comparare i miei prodotti con quelli della concorrenza, ma è necessario stilare una lista di 25 features di prodotto o ne bastano 5?
• qual è il grado di dettaglio per la previsione dei costi nel mio bilancio previsionale perché questi siano legati alla realtà, e non diventino un semplice esercizio matematico?
Una sola cosa può aiutarci veramente a capire quando il meglio è nemico del bene: l’esperienza.
Se in azienda avete qualcuno che sappia applicare e soprattutto trasmettere l’importanza di questo concetto vi do un consiglio: tenetevelo stretto!